Diagnosi del Conflitto

Mediazione o Giudizio?

Come nasce un conflitto e come gestirlo?

Un conflitto tra due persone nasce quando almeno una di loro riconosce due fenomeni concomitanti:

  1. Un problema irrisolto peggiora la qualità della vita.
  2. La soluzione del problema dipende dalla volontà dell’altra persona.

Puoi affrontare il problema e gestirlo in vari modi:

Un causa o un arbitrato costano molto in termini di soldi e di tempo; e implicano la rinuncia a controllare in prima persona il processo decisionale e il risultato finale. I giudizi civili hanno senso, se falliscono i tentativi conciliativi o se altre condizioni impediscono il dialogo tra le parti.

Bisogna avere alcune informazioni basilari e bisogna analizzarle per decidere come gestire un conflitto.

Quali informazioni servono per decidere come affrontare e gestire un conflitto?

Prova a rispondere alle domande seguenti, per decidere come affrontare un conflitto.

  1. Quali obiettivi voglio raggiungere?

    Devi identificare con precisione i tuoi obiettivi prima di agire.
    La rabbia che provi per un problema irrisolto potrebbe indurti a prendere decisioni avventate per soddisfare l’ansia, ma rischieresti di peggiorare la situazione: oltre il danno la beffa, si dice.
    Puoi identificare i tuoi obiettivi primari seguendo 2 semplici passi:

    1. Fai una lista dei risultati concreti e specifici che vuoi ottenere. L’aggettivo «specifici» significa che devi descrivere con precisione l’obiettivo e individuare una data entro cui raggiungerlo.
      Per es.: «Avere 1.000,00€ entro il 30 Luglio» oppure «Riavere le chiavi dell’appartamento di Via Canigatti» entro il 20 Settembre.
    2. Scrivi, di fianco a ciascuna voce della lista che avrai stilato, in che modo quegli obiettivi possono migliorarti la vita.
      Per es.: «Potrò comprare un computer nuovo» oppure «Potrò trasferirmi in Via Canigatti».

    Individuerai, così, i tuoi obiettivi principali: ottenere 1.000,00€ (obiettivo strumentale) serve per ottenere un computer nuovo (obiettivo principale); mentre riavere le chiavi serve a trasferire la propria dimora.

    Le risposte che darai a questa prima domanda possono già farti intuire quale strumento (arbitrato, causa o mediazione) possa aiutarti meglio a ottenere ciò che vuoi veramente. Scrivere e rileggere la lista ti consente di considerare in modo oggettivo i tuoi obiettivi.

  2. Quale processo conferisce più risultati o i risultati migliori?

    Devi decidere cosa fare per raggiungere i tuoi obiettivi principali. Prova a ipotizzare in che modo e in quanto tempo un arbitrato, una causa o una mediazione possono farti ottenere i risultati principali che hai individuato al passo precedente. Valuta inoltre quale strumento può farti raggiungere il maggior numero di risultati.
    Devi comunque escludere tutte le azioni che possono mettere in pericolo il raggiungimento dei tuoi obiettivi:

    1. Fai una lista dei risultati peggiori che potresti ottenere e che vuoi evitare.
    2. Scrivi, di fianco a ciascuna voce di questa nuova lista, quali azioni potrebbero esporti a quei rischi.

    Individuerai così le azioni da evitare.

  3. Quale processo crea o supera gli ostacoli?

    Confronta le valutazioni che hai fatto rispondendo alla prima domanda con quelle che hai fatto rispondendo alla seconda domanda: prova a capire se un arbitrato, una causa o una mediazione ti espongono di più a un rischio o a un vantaggio.
    Prova a descrivere, inoltre, in che modo un arbitrato, una causa o una mediazione possono ostacolare il raggiungimento dei tuoi obiettivi.

  4. Quali obiettivi hanno gli altri?

    Una mediazione ti consente di risparmiare i soldi e il tempo che spenderesti per fare una causa o un arbitrato. Negoziare, inoltre, ti consente di farti aiutare dagli altri a raggiungere i tuoi obiettivi principali (cfr. la prima domanda) purché tu faccia qualcosa per loro: do ut des, è normale.
    Conosci gli obiettivi principali delle altre persone o conosci solo i loro obiettivi strumentali?
    Puoi decidere se usare l’arbitrato, il giudizio o la mediazione solo se sai cosa vogliono veramente gli altri.
    Rischi di commettere un errore di valutazione, se pensi di conoscere gli obiettivi altrui senza aver condotto con loro un dialogo efficace. Pensa a cosa hai dovuto fare per individuare i tuoi obiettivi quando hai risposto alla prima domanda!
    Devi trovare un modo per aiutare gli altri, se scegli la mediazione. Potresti pensare che tu non debba fare qualcosa per gli altri, se ritieni che ti abbiano danneggiato, ma ricorda i tuoi obiettivi principali: ritieni più importante ottenere un risultato concreto o pensare alle questioni di principio?

  5. Come rapportarsi con gli altri?

    Devi considerare come reagirà l’altra parte prima di scegliere se proporre un arbitrato, iniziare una causa o negoziare con la mediazione.
    La reazione che riceverai, infatti, può migliorare o peggiorare la tua situazione. Una controparte contumace in giudizio, per es., semplifica lo svolgimento del processo, ma forse solo perché ha ben poco da perdere... Una persona che accetta di negoziare, invece, ha qualche interesse da proteggere e probabilmente potrai convincerla a fare qualcosa per te, se dimostrerai di voler fare qualcosa per lei in cambio.
    Chiediti come reagiresti se gli altri ti chiedessero di iniziare un arbitrato, se ti facessero causa o se ti invitassero a negoziare.
    La reazione faciliterebbe il raggiungimento degli obiettivi principali o li metterebbe in pericolo? Innescherebbe i rischi da evitare o li scongiurerebbe?

  6. Quali rischi evitare?

    Devi valutare i rischi insiti in ogni scelta: ma, considerato che l’alternativa essenziale a una trattativa amichevole è una causa feroce, dovresti chiederti innanzitutto quanto costerà la causa -- in termini di soldi, tempo e stress -- e se puoi permetterti di sopportare quei costi. Poi chiediti se possa esserci un rischio di discriminazione o di corruzione: i giornalisti e il WJP hanno dimostrato che i giudici possono essere iniqui nel decidere, mentre un mediatore aiuta le parti a negoziare efficacemente, e le parti hanno sempre il potere di decidere in prima persona. Poi chiediti quanto sia probabile portare a casa un risultato concreto, se riuscissi a vincere la causa.

Preparati a negoziare!

Negoziare senza l’aiuto di un professionista ti consente di risparmiare tempo e denaro perché eviti di pagare il mediatore e l’avvocato o eviti addirittura di iniziare una causa.

Puoi condurre una trattativa con successo, se usi le tecniche di negoziazione che usano i professionisti. Ecco percé devi prepararti scientificamente prima di negoziare in prima persona.

Leggi Cultura Negoziale, un e-book sulla negoziazione che usiamo nei nostri corsi di formazione per mediatori professionisti.

Studia e distingui le tue pretese dalle tue proposte:

Pensa alle tue emozioni. Chiediti come ti senti e cosa provi quando pensi al problema di cui dovrai megoziare una soluzione. Dai un nome alle emozioni che provi (rabbia, tristezza, indignazione...) e cerca di capire cosa ti fa provare quelle emozioni.

Perché dovresti fare tutta questa fatica?

Per risolvere velocemente un problema, usando il buonsenso, e per ottenere il risultato migliore possibile: quello meno rischioso e più vicino ai tuoi obiettivi.

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Pagina del 06.10.2019.