La Mediazione Familiare

Il mediatore familiare – in senso stretto – coinvolge i coniugi per aiutarli a negoziare un accordo di separazione o divorzio improntato alla bigenitorialità e che rispetti i bisogni dei figli (CPC, DACPC, DM 151/2023).

La mediazione familiare regola anche i disaccordi sulla gestione della casa o del patrimonio di una famiglia in senso più ampio, integrando un percorso di mediazione civile.

Un percorso per aiutare la famiglia a risolvere un conflitto

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Come nascono i litigi in famiglia?

Vivere incompatibilità caratteriali, avere abitudini e valori morali diversi, sentirsi il tradimento di promesse importanti... molti eventi portano i parenti (non solo i coniugi) a litigare o a sopportarsi in un clima di malcontento, che danneggia tutta la famiglia.

Però, il conflitto si può comprendere e si può trasformare in un’occasione di miglioramento: basta che qualcuno faccia il primo passo, chiedendo ai parenti di entrare in contatto col mediatore, che aprirà le porte della comunicazione efficace tra i familiari coinvolti in un rapporto difficile.

Il mediatore introduce la famiglia ad una cultura del negoziato: ascolta le persone e le fa ascoltare dagli altri parenti; aiuta i membri della famiglia a far rispettare i loro interessi e i loro sentimenti; ricostituisce un clima di rispetto pacifico oppure facilita l’individuazione della soluzione meno dolorosa con cui separarsi.

Come fare se un parente rifiuta la discussione?

  • Avete provato a chiedere un confronto con l’assistenza di un mediatore professionista? È importante chiedere ai parenti di parlare con l’assistenza di un mediatore, che vi aiuti a sentirvi capiti: ditelo chiaramente, ma dolcemente. Se le vostre emozioni vi impediscono di essere calmi, fornite una spiegazione semplice: «Non riesco a parlarti con tranquillità, perciò credo di avere bisogno di un mediatore, che mi aiuti a farti capire cosa provo e a farmi capire cosa ti serve».

  • Cosa è successo l’ultima volta che avete avuto un confronto? È importante identificare i momenti critici per capire di cosa avevate bisogno voi e di cosa ha bisogno il vostro interlocutore. La prossima volta che affrontate l’argomento e che chiedete la disponibilità a parlare con un mediatore, mettete i bisogni personali al centro della discussione: le vostre necessità e quelle altrui.

La mediazione permette di parlarsi, ascoltarsi e capirsi, facendo sentire tutti più “in linea” con gli altri, più sereni e fiduciosi. Il conflitto diventa una relazione che potete gestire, superando le reazioni negative e usando l’intelligenza emotiva come una risorsa.

Provate a recuperare il dialogo con i parenti dopo avere letto l’eBook Cultura Negoziale o altri libri sulla comunicazione efficace.


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A chi è rivolta la mediazione familiare?

La mediazione familiare è rivolta a chiunque senta l’esigenza di migliorare o di definire le relazioni di parentela (tra coniugi, fratelli, coeredi...), tanto sul piano affettivo quanto sul piano patrimoniale.

Vivere in cattivi rapporti con i propri parenti può portare a conflitti quotidiani, a rotture dolorose, ma anche a gestire i patrimoni o le aziende in modo inefficiente; può creare liti in merito alle successioni ereditarie o all’amministrazione dei beni goduti in comune.

Chi prova a utilizzare la mediazione familiare scopre un modo cooperativo di gestire i problemi perché la mediazione consiste nel cercare soluzioni collaborando con gli altri. Le persone competitive rifiutano la mediazione, ma se partecipano agli incontri, per quanto possano dimostrarsi ostili, hanno un motivo per trovare un accordo.


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Quali situazioni risolve la mediazione familiare?

La mediazione familiare può evitare cause lunghe e litigi dolorosi, in caso di separazioni, divorzi, divisioni ereditarie, assistenza ai genitori anziani. La mediazione può migliorare il dialogo in famiglia, per portare serenità in una convivenza problematica o fastidiosa o per gestire le relazioni fraterne conflittuali o i rapporti patrimoniali complessi. Può risolvere i problemi legati alla gestione di patrimoni complessi.

Si ricorre alla mediazione familiare quando è difficile parlare con i parenti (coniugi, fratelli, nipoti...); quando qualcuno si rifiuta di ascoltare o si ha l’impressione di essere ignorati dagli altri; quando qualcuno in famiglia si sente offeso o trascurato da qualcun altro; quando sentite che i toni si esasperano e vi accorgete che dialogare è faticoso o vi sembra impossibile condurre una comunicazione efficace.

Potete avere bisogno della mediazione familiare, se vi capita di pensare che la situazione in casa è diventata insopportabile o se, per esempio, vi ritrovate a piangere da soli in una stanza o se ogni tanto uscite di casa per prendere le distanze dalla famiglia.

Gli abusi e gli episodi di violenza impediscono lo svolgimento della mediazione familiare: in tal caso, la mediazione NON si può e NON si deve svolgere.

Come funziona la mediazione familiare?

I coniugi che intendono separarsi o gli ex coniugi che intendono rinegoziare l’accordo di separazione o divorzio devono nominare uno dei mediatori familiari (DM 150/2023) iscritti nell’elenco del tribunale competente (DACPC, art. 12bis): dal 2022 la mediazione familiare è disciplinata da norme specifiche per la separazione o il divorzio, è ricondotta all’attività giudiziale e, comunque, è riferita all’attività degli avvocati, che bisogna consultare in prima istanza.

Invece, potete contattare IFORmediate, se avete bisogno di concordare una decisione familiare rispetto alla:

Attiveremo una mediazione informale, che potremo trasformare in una mediazione civile, se necessario, di cui controllerete ogni fase e in cui prenderete ogni decisione in prima persona, con l’aiuto del mediatore.

Il mediatore vi fornisce un sistema di comunicazione con cui esprimere le vostre preoccupazioni ed esigenze, nel rispetto dei sentimenti di tutte le persone coinvolte, per trovare soluzioni soddisfacenti per tutti e realmente praticabili, impiegando il minor tempo possibile e limitando i costi di gestione del conflitto.

Il risultato della mediazione familiare è un contratto: (in senso stretto) un accordo tra i coniugi che indica le condizioni della separazione, rispetto al trattamento economico e all’affidamento dei figli oppure un sistema di regole con cui provare a proseguire la convivenza in vista della separazione; oppure (in senso ampio) un atto di divisione dei beni immobili o, comunque, di gestione dei diritti disponibili tra coeredi.

Le riunioni col mediatore coinvolgono tutti i familiari, ad eccezione dei minori. Si parla in modo diverso da come si fa in casa perché si è guidati e tutelati da un mediatore terzo e imparziale. Dopo aver capito le esigenze reciproche, bisogna portare anche in casa questa nuova modalità interattiva.

Chi è il mediatore familiare?

Il mediatore familiare (DM 151/2023) è un professionista con competenze psicologiche e giuridiche che ascolta i membri della famiglia, aiutandoli a parlare dei loro bisogni, tanto sul profilo pratico, quanto su quello affettivo.

Il mediatore familiare vi aiuta a capire le paure e la rabbia, e vi dà gli strumenti comunicativi con cui farvi capire dagli altri. Vi aiuta a ideare e a selezionare soluzioni soddisfacenti e legittime, nel rispetto dei diritti reciproci.

Durante gli incontri il mediatore aiuta i membri della famiglia ad affrontare le proprie paure e insicurezze, a chiarire i desideri difficili da esprimere e a essere capiti dagli altri familiari; senza giudicare, ma ascoltando e rispettando tutti i partecipanti; traducendo il linguaggio personale di ciascuno.

Seguendo le istruzioni del mediatore, i membri della famiglia possono condividere i propri sentimenti e i propri bisogni, concordando un risultato che soddisfi tutti e che trasformi la rabbia e il rancore in un atteggiamento costruttivo.

La mediazione familiare può fare al caso mio?

La mediazione familiare in senso ampio di IFORmediate può servirmi, se ho l’impressione che i sentimenti di qualcuno siano stati feriti, se voglio cambiare le dinamiche relazionali in famiglia, se desidero confrontarmi con i miei parenti, per capire cosa non funziona.

Invece, se devo separarmi o divorziare, devo interpellare un mediatore familiare in senso stretto.

Si porta alla luce ciò che non si vede da soli:

Invece, se i coniugi devono separarsi o divorziare, devono concordare coi loro avvocati ogni attività, ai sensi del CPC (artt. 473bis.10 - 473bis.43).

Contatto: info@iformediate.com

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Testo del 16.12.2023.